Per realizzare pilastri, come alternativa ai più classici mattoni faccia a vista, si può pensare di utilizzare la pietra.
La pietra è un materiale indubbiamente elegante, che si presta a diversi stili, a seconda del tipo.
Per quanto riguarda la realizzazione vera e propria dei pilastri in pietra lo strumento numero 1 è Giraffa: pratico, preciso e funzionale, Giraffa è un alleato affidabile per la costruzione di pilastri in pietra.
Le varietà di pietra tra cui scegliere sono tante: vi diamo tre suggerimenti!
Pietra leccese
Come si può intuire dal nome, questo tipo di pietra è tipico della Puglia, più precisamente dell’entroterra leccese (salentino). In quest’area sono numerose le cave a cielo aperto da cui si estrae l’arenaria e non a caso la pietra leccese è il marchio di fabbrica dell’architettura del territorio.
Si tratta di una roccia calcarea, composta principalmente da carbonato di calcio. A seconda della percentuale degli altri elementi che la compongono (ad esempio piccoli fossili, quarzo, fosfati e sostanze argillose), la pietra leccese può presentare un colore tendente più al bianco, al grigio o al giallo paglierino. Si tratta di una roccia compatta, dalla grana fine e con una buona presenza di argilla, che la rende facilmente lavorabile. Questa malleabilità la rende anche piuttosto facile da estrarre.
Oltre che per la costruzione di pilastri, la pietra leccese si presta anche per la realizzazione di pavimenti e oggetti, come vasi e altri complementi d’arredo.
Carparo o tufo leccese
Spostandoci nella zona marittima del Salento troviamo il carparo, conosciuto anche come tufo leccese.
Si tratta di un’arenaria calcarenitica (o tufo calcareo, da non confondere con il tufo classico, che è di origine vulcanica) in cui il legante naturale è la calcite. È una roccia sedimentaria tipica delle zone costiere.
Il carparo può assumere aspetti diversi, in base alla quantità di calcite, al tipo di grana (che è rustica e grossolana) e alla porosità. È molto resistente, malleabile e disomogeneo. Per questo motivo, anche con tanta lavorazione non può mai raggiungere un aspetto uniforme. La disomogeneità è data anche dagli elementi che lo compongono, che in base alla loro percentuale conferiscono alla pietra un colore più tendente al giallo o al rosso.
Anche il carparo è da sempre utilizzato nell’architettura locale e tutt’ora viene impiegato nell’edilizia e nell’artigianato.
Pietra di Credaro
Si tratta di un’arenaria composta prevalentemente da calcare. È molto resistente (soprattutto al gelo) e quindi ideale per rivestimenti esterni. È tipica della provincia di Bergamo, infatti ricorre molto spesso negli edifici storici.
La Pietra di Credaro si trova in principalmente in due varietà: il medolo e il berrettino. Il medolo è costituito prevalentemente da calcite e presenta un colore che va dal bruno al rossiccio. Il berrettino è una calcarenite dai colori caldi (dall’ocra al giallo dorato).
Giraffa: lo strumento per realizzare i tuoi pilastri in pietra
Una volta scelta la pietra più adatta, non resta che affidarsi a Giraffa. Si tratta di uno strumento molto apprezzato dagli addetti ai lavori, in quanto oltre ad essere sicuro, garantisce risultati precisi e soprattutto in tempi rapidi.
I segreti della precisione sono:
- i sostegni telescopici, che garantiscono stabilità
- il filo a piombo
- la dima, ovvero la sagoma entro cui inserire i blocchi di pietra: la vera innovazione portata da Giraffa
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